Possibile scrivere tre bass tutoring schoolbooks (manuli per basso) senza avere mai avuto alcuna educazione musicale in senso "istituzionale", insomma essendo fondamentalmente degli autodidatti? Sì, se ti chiami Wojtek Pilichowski. I grandi appassionati di basso possono saltare a piè pari questo articolo e andarsi a vedere direttamente i video che propongo sotto. Agli altri, che non conoscono ancora il personaggio (P-greco Pilichowski), consiglio invece di continuare la lettura.
Wojtek nasce nel "malfamato distretto di Grochów", come ama lui stesso definirlo, presso Varsavia. Racconta: "Potrebbe sembrare un cliché, ma la musica era il mio modo di fuggire dalla realtà". "Volevo frequentare la scuola superiore di musica, ma non erano di certo desiderosi di prendere gente come me, col mio Grochów background". "Poi un mio amico mise in vendita il suo basso ed io iniziai a mettere da parte abbastanza soldi per comprarlo". "I miei primi anni di basso furono abbastanza strani: non potevo neppure vedere facilmente delle lezioni video, perchè solo due persone che conoscevo avevano un VHS!... comunque le mie prime lezioni furono video, ed in particolare decisivo fu il video di Tony Oppenheim, Slap It!".
Dopo aver lavorato nel 1991 in Italia come tecnico del suono (riguardo quell'esperienza Wojtek dice: "mi ripromisi da allora che non avrei mai più lavorato in nero"), ritorna in Polonia lavorando come security guard in un caffé di Varsavia. Poi, un bel giorno, una telefonata. Era Jan Borysewicz, chitarrista con alle spalle 6 milioni di copie vendute. Voleva iniziare un nuovo progetto (Jan Bo) ed aveva iniziato delle audizioni per cercare un bassista. "Fui subito preso; fui molto fortunato, considerando anche che pochi giorni dopo una bomba esplose nel caffé dove fino a pochi giorni prima lavoravo". "Lavorando con Borysewicz riuscì ad estinguere tutti i miei debiti ed a comprarmi la mia prima auto". "Andai negli States dove per la prima volta vidi dal vivo quegli artisti che fino ad allora avevo solo visto sullo schermo oppure che solo avevo ascoltato su di un nastro. Compresi una cosa importante: quei personaggi non erano dei, ma persone che come me e come tutte le altre si svegliano alla mattina e si spazzolano i denti".
La carriera di Pilichowski è stata ed è impressionante. Michal Urbaniak, Greg Bizonet, Maryla Radowicz, Edyta Gornyak sono solo alcune delle sue collaborazioni. Ha partecipato ad oltre 100 album. 5 sono i suoi album da solista, 1 sotto il nickname Dyplom. Ha fondato la Pilichowski Band (insieme a Wojcieck Olszack, Kamil Baranski, Radek Owczarz, Bartlomiej Papierz): bellissimo l'album "Jazzga-Live in Lodz", nel quale la band esegue la famosissima cover di "Message in a bottle". Wojtek è inoltre tra i fondatori del supergruppo polacco Woobie Doobie, centro di gravità delle scene funky, jazz, fusion, pop, rock polacche: il gruppo ha suonato in studio con diversi artisti, con un totale di 150 album registrati. Attualmente oltre alla carriera solista, Pilichowski è anche bassista della band di Kasia Kowalska e del progetto TTr2, insieme a Marek Raduli e Tomasz Losowski. Gli impegni non mancano dunque per Pilichowski e la dimensione live è sicuramente la preferita dal nostro. La sua media annuale è di circa 120 concerti: non male dunque... Numerosi sono anche i premi ricevuti da Wojtek: basti ricordare l'inserimento del suo nome per ben due volte nella Best Polish Rhythm Section.
Tecnica sì, ma non solo. In Pilichowski infatti la tecnica non è mai fine a se stessa. Vi è passione nel suo stile, nel comunicare attraverso le note. Vi è espressività, assenza di stonature, assenza di inutilità. L'assolo di Pilichowski è solo un assolo: non il "centro" del brano. Anche laddove il basso suona in maniera "percussiva", non è il basso stesso a prevalere. Una grande capacità di "restare al suo posto", di comprendere "l'economia della band", le dinamiche strumentali. Il non esitare a passare in secondo piano, limitandosi talora ad un ruolo di puro sostegno e riempimento. Questo forse distingue Pilichowski da altre stelle del mondo a 4 corde (o talora a 5, 6, o 7), prima tra tutte Victor Wooten. Solo così possiamo capire le innumerevoli collaborazioni di Wojtek Pilichowski: un costante desiderio di mettersi in gioco, di provare nuove esperienze sonore, sempre però rimanendo fedele alla sua passione funky-fusion, ma senza disdegnare altri orizzonti che vanno dal jazz al pop.
E quando la tecnica musicale è capace di susciatare emozioni, allora non può che commuovere e strabiliare allo stesso tempo.
Di sotto propongo tre video. Il primo è un live (in Gorzow - 2007) della Pilichowski Band, il brano è "Po lekcjach". Il secondo video è un assolo live di Wojtek. Il terzo è il videoclip del brano "Twoje cztery strony", qui cantato da Sylwia Wisniewska.
Passo e chiudo.
FRA
Dopo aver lavorato nel 1991 in Italia come tecnico del suono (riguardo quell'esperienza Wojtek dice: "mi ripromisi da allora che non avrei mai più lavorato in nero"), ritorna in Polonia lavorando come security guard in un caffé di Varsavia. Poi, un bel giorno, una telefonata. Era Jan Borysewicz, chitarrista con alle spalle 6 milioni di copie vendute. Voleva iniziare un nuovo progetto (Jan Bo) ed aveva iniziato delle audizioni per cercare un bassista. "Fui subito preso; fui molto fortunato, considerando anche che pochi giorni dopo una bomba esplose nel caffé dove fino a pochi giorni prima lavoravo". "Lavorando con Borysewicz riuscì ad estinguere tutti i miei debiti ed a comprarmi la mia prima auto". "Andai negli States dove per la prima volta vidi dal vivo quegli artisti che fino ad allora avevo solo visto sullo schermo oppure che solo avevo ascoltato su di un nastro. Compresi una cosa importante: quei personaggi non erano dei, ma persone che come me e come tutte le altre si svegliano alla mattina e si spazzolano i denti".
La carriera di Pilichowski è stata ed è impressionante. Michal Urbaniak, Greg Bizonet, Maryla Radowicz, Edyta Gornyak sono solo alcune delle sue collaborazioni. Ha partecipato ad oltre 100 album. 5 sono i suoi album da solista, 1 sotto il nickname Dyplom. Ha fondato la Pilichowski Band (insieme a Wojcieck Olszack, Kamil Baranski, Radek Owczarz, Bartlomiej Papierz): bellissimo l'album "Jazzga-Live in Lodz", nel quale la band esegue la famosissima cover di "Message in a bottle". Wojtek è inoltre tra i fondatori del supergruppo polacco Woobie Doobie, centro di gravità delle scene funky, jazz, fusion, pop, rock polacche: il gruppo ha suonato in studio con diversi artisti, con un totale di 150 album registrati. Attualmente oltre alla carriera solista, Pilichowski è anche bassista della band di Kasia Kowalska e del progetto TTr2, insieme a Marek Raduli e Tomasz Losowski. Gli impegni non mancano dunque per Pilichowski e la dimensione live è sicuramente la preferita dal nostro. La sua media annuale è di circa 120 concerti: non male dunque... Numerosi sono anche i premi ricevuti da Wojtek: basti ricordare l'inserimento del suo nome per ben due volte nella Best Polish Rhythm Section.
Tecnica sì, ma non solo. In Pilichowski infatti la tecnica non è mai fine a se stessa. Vi è passione nel suo stile, nel comunicare attraverso le note. Vi è espressività, assenza di stonature, assenza di inutilità. L'assolo di Pilichowski è solo un assolo: non il "centro" del brano. Anche laddove il basso suona in maniera "percussiva", non è il basso stesso a prevalere. Una grande capacità di "restare al suo posto", di comprendere "l'economia della band", le dinamiche strumentali. Il non esitare a passare in secondo piano, limitandosi talora ad un ruolo di puro sostegno e riempimento. Questo forse distingue Pilichowski da altre stelle del mondo a 4 corde (o talora a 5, 6, o 7), prima tra tutte Victor Wooten. Solo così possiamo capire le innumerevoli collaborazioni di Wojtek Pilichowski: un costante desiderio di mettersi in gioco, di provare nuove esperienze sonore, sempre però rimanendo fedele alla sua passione funky-fusion, ma senza disdegnare altri orizzonti che vanno dal jazz al pop.
E quando la tecnica musicale è capace di susciatare emozioni, allora non può che commuovere e strabiliare allo stesso tempo.
Di sotto propongo tre video. Il primo è un live (in Gorzow - 2007) della Pilichowski Band, il brano è "Po lekcjach". Il secondo video è un assolo live di Wojtek. Il terzo è il videoclip del brano "Twoje cztery strony", qui cantato da Sylwia Wisniewska.
Passo e chiudo.
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