Friday, July 11, 2008

L'INCIDENTE NASCOSTO. (The hidden incident)

Chiarisco subito la mia posizione sul nucleare: nè entusiasta, nè pregiudizialmente contro. Non lo celebro come "la soluzione" o come "l'unica soluzione" per i problemi energetici del futuro, in Italia e nel mondo. Credo sia semplicemente "un'opportunità". Da scelgliere se necessario. Ripeto: se necessario, cioè se tale scelta risulta collocata in un progetto coerente e preciso di sviluppo. Negare a priori il nucleare significa tagliarsi possibilità di sviluppo. Celebrarlo significa non tenere conto dei rischi che la scelta nucleare comporta (e che non è mai possibile azzerare del tutto). Si tratta di calcolare costi (anche in termini di sicurezza) e benefici.
Detto questo mi pare doverso dare evidenza all'incidente occorso pochi giorni fa alla centrale nucleare di Tricastin. Contrariamente a quanto avvenuto per l'incidente alla centrale slovena di Krsko in giugno, i media ufficiali (soprattutto italiani) hanno teso a tralasciare l'accaduto. Di nucleare si è parlato al G8 in Giappone e di nucleare si parla oggi nel dibattito italiano: la notizia dunque poteva risultare destabilizzante per l'opinione pubblica italiana, insomma poteva richiamare alla memoria vecchi fantasmi del passato. Nonostante io non sia "contro" il nucleare, tale atteggiamento, oltre che poco rispettoso verso la popolazione italiana mi pare anche poco onesto.

Questa è allora la notizia Ansa del 9 luglio:
- Sono state mantenute per tutta la notte le misure di sicurezza precauzionali nei comuni intorno alla centrale nucleare di Tricastin, nel sud della Francia, dopo che ieri, durante il lavaggio di una cisterna, parte di 30 metri cubi d'acqua usata, contenente 12 grammi di uranio per litro, era accidentalmente finita in due fiumi vicini.
Divieto di attività nautiche, bagno e pesca lungo il Gauffiere e l'Auzon, blocco della distribuzione di acqua potabile e dei prelievi privati dai due fiumi, oltre che dell'irrigazione dei campi nelle aree interessate dalla fuoriuscita. Intanto arrivano critiche alla gestione della vicenda. La Commissione di ricerca e d'informazione indipendente sulla radioattività (Criirad) ha denunciato la "mancanza di affidabilità" della centrale di Tricastin, spiegando che "il rischio sanitario è effettivamente lieve, ma questo incidente, non trascurabile, giunge in seguito a un numero crescente di altri incidenti, che mostrano un degrado della gestione delle scorie su un sito destinato invece a svilupparsi".
Criticato anche il modo di dare informazioni sull'accaduto: "l'utilizzo dell'unità di misura della massa (il grammo) - ha aggiunto il Criirad - invece di quella della radioattività (il becquerel) non rende conto dell'ampiezza della fuga". La perdita, conclude la commissione, avrebbe riversato nei fiumi "uno scarico più di 100 volte superiore al limite annuale". Si è fatta sentire anche l'organizzazione 'Uscire dal nucleare', secondo la quale "é impossibile che una tale fuga, contenente uranio, non abbia conseguenze importanti sull'ambiente e sulla salute delle persone"-

Come in ogni campo, anche sulla questione dell'energia nucleare il dibattito deve essere aperto e libero. Tacere notizie simili è dannoso alla causa dello sviluppo. Anche nucleare.
Passo e chiudo.
FRA

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